A NEGRAR CON L’AIS PER SCOPRIRE LE DIVERSE ESPRESSIONI DELL’AMARONE

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Dici Negrar e dici Amarone. Che privilegio partecipare a una degustazione di Amarone nella località simbolo del famoso vino veronese, con una guida autorevole e preziosa come i sommelier AIS del Veneto. Un’iniziazione irripetibile a un grandissimo vino. Non un taglio accademico, ma tre ore piacevolissime trascorse in un lampo, nella cantina Valpolicella Negrar, a parlare di Amarone, baluardo di questo territorio. Del resto in Veneto il vino è davvero una cosa seria, e quando se ne parla e ci si riunisce intorno ad esso si percepisce un’affezione rara dei suoi abitanti per il territorio e per i suoi frutti, di cui sono da secoli appassionati custodi. Un vino strutturato, fiero, di antichissima memoria tra i capisaldi dell’enologia italiana per molti versi ancora non completamente svelato, un “vino amaro” di cui si parla fin dai tempi di Catullo nel Carme n. 27 (49 circa a.C.). Una pratica antica basata sul corretto appassimento delle uve, operazione fondamentale considerata da alcuni una seconda vendemmia, nella quale l’esperienza è tutto, occorre saper scegliere le uve con i grappoli spargoli, e gli acini non troppo vicini tra loro, maturi al punto giusto nella buccia e all’interno, per poi disporli su ampie cassette di legno, e dare corso all’ancestrale appassimento. Non esiste un solo unico Amarone, ma vi sono diverse e multiformi espressioni del grande vino veronese. Le Espressioni dell’Amarone, un’evento eno gastronomico organizzato presso la quasi centenaria cantina Valpolicella Negrar, nel quale la perla della Valpolicella Classica, si è svelata in tutte le sue sfaccettature, attraverso un’approfondimento delle uve Corvina, Corvinone e Rondinella, protagoniste principali e indiscusse di questa eccellenza enologica scaligera, raccontate grazie a narratori d’eccezione.

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“Amarone Espressioni”, il progetto della Cantina Valpolicella Negrar nasce con questo scopo: valorizzare l’autenticità e le sfaccettature di ogni Amarone attraverso l’interpretazione dei 5 Cru più rappresentativi di ogni vallata classica. Un viaggio condotto nel corso della serata dello scorso 3 marzo da due guide d’eccezione: Daniele Accordini, Direttore ed Enologo della Cantina Valpolicella Negrar, e Gianluca Boninsegna, Miglior Sommelier del Veneto 2015, attraverso i luoghi d’elezione dell’Amarone, e le straordinarie diversità di un territorio ampio e morfologicamente differente. La Valle di San Pietro in Cariano a Castelrotto, dove i terreni sono principalmente alluvionali; Negrar nella frazione di Villa dove invece sono calcarei; San Rocco di Marano con i suoi basalti e Mazzurega nella valle di Fumane con la sua arenaria; per finire con la valle di Sant’Ambrogio in località Monte con la tipica scaglia rossa. Per entrare a fondo nella conoscenza di un vino così antico, il racconto dell’Amarone e delle sue diversità è stato preceduto da una visita guidata alla cantina, a cui ha fatto seguito una puntuale degustazione di cinque Amaroni della Cantina Valpolicella Negrar – Domini Veneti, espressione della stessa annata ma di diverse zone peculiari: Amarone della Valpolicella Classico Castelrotto 2008; Amarone della Valpolicella Classico Villa 2008; Amarone della Valpolicella Classico San Rocco 2008; Amarone della Valpolicella Classico Mazzurega 2008; Amarone della Valpolicella Classico Monte 2008. Al termine della serata assaggi di specialità veronesi e un appetitoso risotto all’Amarone e Monte Veronese, concludendo con Valpolicella Classico Superiore 2013 e Valpolicella Classico Superiore Ripasso “Vigneti di Torbe” 2013.

di Luca Bonacini

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