Enoteca Rivellino, cenare nella storia.

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Rinasce un locale di Sassuolo, che negli anni ’80 e ’90 infiammava le notti dei modenesi, a cui molti di noi legano un ricordo, una serata, un momento. Erano i tempi della discoteca Piccadilly Stryx, dell’Ottoclub, del Terminal, e imperversavano il Picchio Rosso, lo Snoopy, il Charlie Max, ma dopo la Disco dove si andava? Molti si riversavano Da Sette, a Sassuolo, un piccolo locale incastonato nelle cantine del Palazzo Ducale, che teneva aperto fino a notte inoltrata e ospitava gestori di locali, gente della notte, e quanti volevano tirar tardi. Un locale all’interno di un contesto storico di grande suggestione che ancora oggi non ha perso il suo fascino, in un angolo della Reggia di Sassuolo, voluta dagli Estensi nel 1634, trasformando l’antico castello in residenza ducale estiva. Un luogo prestigioso, che dopo un lungo e rilevante restauro conservativo, è stato riportato in questi anni all’antico splendore. Ci pensa Frank Cerrato, patron dell’Osteria dei Girasoli, insieme a Gloria Gandini, per anni sua collaboratrice e ora socia, a ridare smalto a quell’insegna da alcuni anni chiusa. Oggi si chiama Enoteca Rivellino Vino & Convivio, ed è diventato in due anni e mezzo dall’apertura, un frequentato luogo di aggregazione, dove andare per la bellezza degli ambienti, per gli eventi musicali dal vivo, che si organizzano ogni giovedì, con jazz, soul, e ospiti del calibro di Steve Biondi, ma anche per la buona cucina, o semplicemente per bere qualcosa. In quelli che un tempo erano i locali della storica ghiacciaia Estense, poi divenuta polveriera e infine fureria, oggi valorizzati dalle luci calibrate dello stylist Davide Groppi, firma di rilievo nazionale nell’ambito dell’illuminazione design, tutto riporta allo scorrere dei secoli, volte in pietra, nicchie, salette, un suggestivo vecchio pozzo in materiali originali, e all’ingresso una grande vetrina da salumeria piena di specialità, con il banco in marmo. Il menu giornaliero, che si legge nella lavagna, ed è appannaggio di Frank, a seconda delle materie prime reperite e della stagionalità, ricorda la storica gestione degli anni ’80, con sontuosi taglieri di salumi, selezioni di formaggi, giardiniere home made, crescentine, tagliatelle al ragù, tortelloni burro e salvia, tagliate di manzo, crostate di frutta e zuppa inglese, bagnati da vini nazionali e territoriali e da una bella scelta di birre. Si cena dentro, e nella fresca distesa estiva, dalle 19 alle 02, tranne la domenica.

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di Luca Bonacini

Pubblicato su Qn Resto del Carlino – luglio 2017

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