Bottiglie da veri intenditori alla Whisky Antique

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A pochi passi dallo storico Picchio Rosso di Formigine, dove negli anni ’70 e ’80, si videro gli Abba, La Electric Light Orchestra, Barry White, sorge da alcuni mesi un paradiso per gli amanti dei distillati, la nuova sede della Whisky Antique. Un santuario di bottiglie memorabili, dislocato su 700 metri di estensione, con oltre 30.000 bottiglie, tra rum, whisky, tequila, metzcal, porto, sherry, con invecchiamenti anche di 3 secoli. Una cattedrale del bere bene, nata dalla passione di Massimo Righi, che ha lasciato una remunerativa professione di consulente finanziario, per votarsi interamente all’ attività di selezionatore, imbottigliatore e collezionista di distillati pregiati. Penombra, silenzio, e mura spesse, proteggono le grandi bottiglie, che non amano vibrazioni né rumore, e sono il risultato di un lungo invecchiamento, prima dentro a botti di quercia, e poi in bottiglia, per definire corpo, armonia, equilibrio, e il personalissimo flavour, che caratterizza ogni singolo distillato. Una professione esercitata da pochissimi esperti in Italia, fatta di aerei e treni presi per arrivare primi ad assaggiare partite di whisky e rum rari, dai picchi sublimi, ritrovate in qualche cantina, o recuperate dopo rocamboleschi naufragi, battute alle aste più importanti del mondo, che andranno ad arricchire le collezioni di facoltosi estimatori. Un’attività così particolare e specializzata, a cui non sono mancati i riconoscimenti internazionali, con i primi tre posti, nel 2015 e nel 2016 grazie a un rum Demerara del 1975 e a un Trinidad del 1991, al Campionato mondiale di Madrid. Ogni bottiglia ha una sua storia, ogni botte un suo pedigree e un suo vissuto, che raccontato da Massimo Righi, ha un sapore tutto speciale, incontri che svelano un universo parallelo, dove può succedere di assaggiare il 70 anni di Dalmore, il whisky più costoso al mondo, o la riserva speciale che era sulla nave dell’esploratore Henry Shackleton. Perle rare per collezionisti ed estimatori, dal valore incalcolabile, come la serie commemorativa Royal Marriage, dedicata dalla Mc Callan a Lady Diana Spencer e al Principe Carlo, e successivamente anche a William e Kate; oppure la bottiglia regalata dalla regina Elisabetta a Papa Francesco nel 2014; o ancora il whisky che un famoso pilota inglese volle far distillare appositamente per Enzo Ferrari. Un ambito nel quale è fondamentale la conoscenza del prodotto, le quotazioni, il mercato, e dove occorre avere un palato straordinariamente allenato. Per una botte di whisky Port Ellen, (distilleria scozzese che ha cessato l’attività da diversi anni), in Asia, è stato offerto 1 milione di sterline.

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di Luca Bonacini

Pubblicato su QN Resto del Carlino – agosto 2017

 

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