Un Barbera modenese firmato Bottura

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Voglio ricordare Marco, scomparso pochi giorni fa. Nel marzo del 2019 lo avevo intervistato per il Carlino. Il suo progetto mi aveva fatto sognare, mi aveva colpito questo signore che arrivava relativamente tardi a interessarsi di viticoltura, dimostrando serietà, radici solide e capacità relazionali. A pranzo insieme a Gigi Righi, con cui Marco aveva dato vita a un efficace sodalizio, abbinammo ad alcune pizze gourmet il suo Barbera e il risultato fu sorprendente. Lo animava una fruttuosa caparbietà non senza una buona dose di autoironia che in pochi anni aveva creato un ponte ideale tra la capitale delle bollicine rosse e la regione dei grandi piemontesi, arrivando a confrontarsi con i protagonisti del Barbera e del Barolo. Un progetto con cui aveva saputo guardare lontano seguendo l’istinto, senza percorrere vie già battute, incurante di chi i primi tempi non aveva creduto in lui. Un’ esperienza davvero anomala nel panorama modenese e non solo, che sarebbe interessante approfondire. Buon viaggio Marco. 

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Il Barbera modenese di Marco Bottura

di Luca Bonacini

(Pubblicato su QN Resto del Carlino in versione ridotta – marzo 2019)

I modenesi più attenti si saranno accorti che accanto ai nostri migliori Lambrusco le enoteche e i ristoranti hanno posto in vendita anche un vino piemontese che riporta in etichetta un cognome modenesissimo. E chi ha potuto assaggiarlo ne ha scoperto la versatilità nell’abbinarsi facilmente a tavola, trovando una sua ragion d’essere anche con la nostra cucina che a torto qualcuno crede sia da sposare esclusivamente alle bollicine nostrane. E’ frutto del guizzo imprenditoriale e della passione verso la viticoltura di Marco Bottura (fratello di Massimo), ingegnere e imprenditore nel settore meccanico, che ha deciso di iniziare un capitolo nuovo della sua vita, dedicandosi a un progetto vitivinicolo in Piemonte, regione da sempre vocata ai grandi vini. “Sono sempre stato affascinato dal lavoro del vignaiolo” – racconta Bottura – “e dovendo viaggiare per lavoro, ho visitato le regioni vitivinicole più importanti del mondo, accarezzando l’idea che un giorno avrei potuto produrre un mio vino. L’occasione è capitata nel 2013 grazie all’incontro con Paolo Mazzone e si è concretizzata nel 2014 con una piccola vigna di meno di un ettaro in località Valli, nel comune di Sinio nelle Langhe”. Il Barbera d’Alba Superiore, da una selezione di 14 crù diversi è il primo vino uscito nel 2015 (solo 2500 bottiglie), ma nella primavera del 2020, dopo tre anni di affinamento, sarà pronto anche il Barolo prodotto a Serralunga d’Alba. I viaggi frequenti nelle Langhe hanno favorito un altro incontro importante, quello con Sergio Foglino viticultore in Castel Boglione ed è nato il Blanc de Noirs. Una base di pinot nero non dosata, ottenuta con pressatura soffice e 70 mesi di affinamento in bottiglia, una bollicina minerale, croccante, matura, di grande piacevolezza, di cui sentiremo parlare. bott5

 

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