Nasce un Gin da competizione ai piedi delle Dolomiti
di Luca Bonacini
Le bellissime e incontaminate Dolomiti,
proclamate patrimonio immateriale dell’umanità, famose per i panorami
mozzafiato, le temerarie vie di roccia, e le passeggiate in boschi millenari, nascondono
un’altra inaspettata eccellenza. Florian Rabanser, un’albergatore appassionato di distillazione
si è cimentato con successo, ai piedi dell’Alpe di Siusi, nella complessa preparazione del principe degli white
spirit, ottenendo un gin di una tale finezza da aggiudicarsi il massimo
punteggio dalla giuria dell’International Wine & Spirit Competition di
Londra. Una vittoria doppiamente importante, perché ottenuta proprio a casa degli
inglesi, ritenuti padri del famoso distillato, in realtà originario dei Paesi
Bassi ad opera di un medico che cercava un rimedio contro le febbri delle Indie
Orientali, di cui erano preda i soldati olandesi. Un risultato eccezionale considerando
che da noi è la grappa a farla da padrona, e che non si conoscono precedenti
analoghi, ma che tiene conto dell’enorme giacimento di erbe e piante
officinali di cui dispongono le Dolomiti, materia prima di qualità assoluta.
proclamate patrimonio immateriale dell’umanità, famose per i panorami
mozzafiato, le temerarie vie di roccia, e le passeggiate in boschi millenari, nascondono
un’altra inaspettata eccellenza. Florian Rabanser, un’albergatore appassionato di distillazione
si è cimentato con successo, ai piedi dell’Alpe di Siusi, nella complessa preparazione del principe degli white
spirit, ottenendo un gin di una tale finezza da aggiudicarsi il massimo
punteggio dalla giuria dell’International Wine & Spirit Competition di
Londra. Una vittoria doppiamente importante, perché ottenuta proprio a casa degli
inglesi, ritenuti padri del famoso distillato, in realtà originario dei Paesi
Bassi ad opera di un medico che cercava un rimedio contro le febbri delle Indie
Orientali, di cui erano preda i soldati olandesi. Un risultato eccezionale considerando
che da noi è la grappa a farla da padrona, e che non si conoscono precedenti
analoghi, ma che tiene conto dell’enorme giacimento di erbe e piante
officinali di cui dispongono le Dolomiti, materia prima di qualità assoluta.
Gli approfondimenti nel link :