A tavola con Leopardi

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“E il naufragar m’è dolce in questo mare”, uno dei passi più celebrati dal poeta Giacomo Leopardi, simbolo della letteratura mondiale, ma anche raffinato gourmet, come emerge dalle ricerche degli studiosi, che ne hanno esplorato i carteggi e le opere e se non vi sono certezze che il poeta sia mai venuto nel modenese, lo scorso 15 marzo, è giunta a Pavullo nel Frignano Olimpia Leopardi, discendente del poeta, per ricevere il Premio Internazionale Raimondo Montecuccoli 2025. “Giacomo Leopardi è sempre attuale – afferma Olimpia Leopardi – ma oggi più di un tempo le persone che lo leggono, sono interessate anche alla sua dimensione privata.” Il poeta negli ultimi anni di vita a Napoli, elaborò una lista che conteneva 49 vivande (alcune prettamente emiliane), per fare presente al cuoco di Villa Ferrigni, Pasquale Ignarra, i suoi piatti preferiti. Ed ecco i tortellini (di magro), i maccheroni, i tagliolini, le frittelle di riso e di cervella, i fegatini, la lingua, le verdure fritte, le fràppe e in alcune lettere al padre e al fratello, anche il Parmigiano. “Una cosa è certa, Giacomo Leopardi da bambino non amava la minestra, tanto che scrisse un’ode in opposizione ad essa – prosegue la contessa – mentre era un estimatore di sorbetti e confetti di Sulmona.” La consegna dell’importante riconoscimento, avvenuta al Castello di Montecuccoli, è andato a lei e al padre Vanni (in ricordo), per l’importante lavoro di valorizzazione fatto su Giacomo Leopardi e sulla sua dimora di Recanati, una meta frequentatissima dal turismo italiano e straniero, che conserva una biblioteca con 20.000 volumi, compresi i 14.000 che c’erano al tempo di Leopardi e una Bibbia del Seicento in otto lingue, dove apprenderà il Greco e l’Ebraico per comparazione dal Latino. “Serberò un piacevole ricordo di Modena e dei modenesi e sono onorata di questo riconoscimento – conclude Olimpia Leopardi – sono stata accolta magnificamente in questo luogo di fascino sulle montagne modenesi così ricco di storia”.

di Luca Bonacini

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