C’è Spaccio in città

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Apre lo Spaccio
delle carceri
di Luca Bonacini
Basta
deviare di pochi metri dall’operosa e frenetica via Canalchiaro, per ritrovare una
Modena medievale, quieta e riflessiva, piena di angoli ancora sconosciuti e
poco battuti dagli stessi modenesi, dove nascono nuovi luoghi di aggregazione. C’è
l’inarrestabile Matteo De Pietri, questa volta insieme a Eugenio Ferrari, dietro
a una di queste nuove aperture. Dopo la lunga gestione del Caffè Concerto, divenuta
sempre più attenta e innovativa; l’acquisizione e il rilancio del Forno San
Giorgio; il temporary alla Palazzina
dei Giardini, e la creazione del lambrusco Il Serraglio; De Pietri mette a
segno un altro colpo, questa volta in via Bonacorsa. Un bistrot circondato da palazzi medievali, e da una  cappella sconsacrata del 1400, in uno degli
angoli di Modena più suggestivi e ameni, che ha aperto il 15 giugno, dove terranno
banco, è proprio il caso di dirlo, i cocktail e le grandi bottiglie insieme a
una cucina creativa e di ricerca. Dove fino a pochi anni fa aveva la sua sede una
sorta di emporio, destinato a rifornire il quartiere e i detenuti dell’attigua
casa circondariale di Sant’Eufemia con generi di conforto e alimentari, ora sorge
un moderno american bar, ed enoteca con piccola cucina. Una nuova insegna che illumina
il cuore della vecchia Modena, confermando Corso Canalchiaro tra le arterie più
vivaci della città, e presidio del gusto sempre più amato dai modenesi, con
un’ampia scelta di locali ad alto tasso d’innovazione. Lo abbiamo visitato a
porte chiuse, durante un’anteprima vera e propria che ha avuto luogo poche sere
fa a locale non ancora ultimato. Quinta d’eccezione di un evento privato per
festeggiare i cinque anni di matrimonio fra Stefano Reggiani, direttore
sanitario della clinica Hesperia (e fine gourmet), e Maria Vittoria Severi,
affermata stilista modenese, i quali hanno voluto salutare gli amici in una
serata all’insegna della musica, con il prospiciente e fresco loggiato, via
Bonacorsa, e l’interno del locale, letteralmente invasi di persone. Arredi
vintage dalle tonalità chiare, pavimenti in legno e al centro un’ imponente
bancone in cemento armato, dove i barman saettano operosi, e miscelano come se
piovesse, Mojito, gin tonic in decine di varianti, e Moscow Mule, perché è
questa la caratteristica del locale, drink preparati ad arte, abbinati ognuno a
un piatto ben preciso, con percorsi degustativi disegnati ad hoc sul gusto
dell’ospite. Una delle nuove aperture più interessanti e attese di questa
estate modenese.
Pubblicato su 
QN Resto del Carlino – giugno 2015

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