
In una recente intervista, il musicista e conduttore Luca Barbarossa, ha rievocato l’incontro con Valeria San Donnino (detta Wally), un’insegnante di tennis modenese, severissima, molto nota negli ambienti sportivi, che gli aveva insegnato i fondamentali del tennis, quando ancora era un giovane indeciso sul futuro. Ricordata per i suoi successi internazionali, ma anche per lo scrupoloso metodo di allenamento, con cui formava i giocatori in erba della Federazione Italiana Tennis, Wally San Donnino, era cresciuta sotto la Ghirlandina. Nata a Modena nel 1910, era figlia di Claudio San Donnino, a cui si deve l’aver portato a Modena la ‘terra rossa’, ed era iscritta al Tennis Modena di via Monte Kosica, il più antico club della città, fondato nel 1909, cosi celebre da ospitare nel ’39 il primo corso per allenatori d’Italia. Imbattuta in campo europeo nel periodo 1930-1940, conquisterà il titolo italiano nel doppio femminile nel 1937, 1938, 1939, 1941, 1942, entrando nell’empireo del grande tennis, figura tra le più grandi giocatrici italiane di tutti i tempi. Abbandonate le competizioni, si occuperà di formazione, insegnando all’esclusivo Circolo Tre Fontane di Roma, dove sarà la prima maestra di tennis di Adriano Panatta: «una signora ossuta e severa nella quale si celava un militare dell’esercito prussiano», racconterà nella sua biografia il tennista trionfatore della Coppa Davis 1976, affermando che grazie a quel periodo era diventato uomo, prima che giocatore. Ma non solo. Lea Pericoli, giocatrice ai massimi livelli e prima cronista televisiva italiana di tennis, scomparsa lo scorso ottobre, in un’intervista, racconterà che Wally San Donnino, alla vigilia degli Internazionali d’Italia del ’54, contro la temibile Maureen Connolly, sarà fondamentale nel farle scoprire l’importanza dell’esercizio fisico prima della gara «Ha fatto ginnastica? Mi disse. Io non la conoscevo e candidamente risposi di No…Allora venga con me. Mi fece fare 200 ‘squat’, su e giù con le gambe».

di Luca Bonacini