Ciclovia del mito: il territorio raccontato.

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Inaugurata qualche domenica fa la Ciclovia del Mito, un tracciato ciclopedonale che collega Modena a Maranello, unendo i due Musei Ferrari. Sono serviti alcuni anni, dovendo aggirare abitazioni, aziende, capannoni, chiese, strade e addirittura un autodromo, per circa 20 chilometri interamente pedonali, che ci guidano alla scoperta di un territorio che qualche volta diamo per scontato. Il risultato è un piccolo paradiso per ciclisti e pedoni che sfida il traffico, passa da una parte all’altra della Giardini, la costeggia per diversi tratti, ma poi corre tra campi e boschetti, si snoda tra natura, storia, motori, gastronomia e si immerge in quei luoghi a noi cari, intimamente legati a Enzo Ferrari e al mondo dei motori. Chissà quante volte per raggiungere Maranello, l’Ingegnere, avrà percorso la Giardini?  Si parte dal Museo Ferrari di Modena, si pedala fino a raggiungere l’ospedale di Baggiovara e poi Casinalbo, non lontano dal ristorante Green Park, dove il Presidente Pertini si ristorò con il suo entourage, dopo un’incontro fugace con Enzo Ferrari a Maranello. Sfiorato quel che resta del Picchio Rosso, una discoteca che fino agli anni ’90 rappresentò un punto di riferimento per i giovani, dove si esibivano star internazionali del calibro di Vasco Rossi, Barry White, Abba, Electric Light Orchestra, per raggiungere la frazione Ubersetto che dava il nome a una famosa trattoria, dove ora c’è una grande rotonda e l’Ingegner Ferrari andava per le tagliatelle e il pollo alla cacciatora della signora Maria. Si sale a Fiorano, passando accanto ad aziende ceramiche e a ville circondate da siepi di bosso, si passa a poche centinaia di metri dall’Osteria la Fredda, la cui tavola sopraffina era meta del giovane Filippo Tommaso Marinetti, per proseguire alla volta del cavalcavia, passando accanto al ristorante Montana, dove mamma Rossella, preparava i cestini gastronomici per Michael Schumacher, ovunque andasse. Si percorre il ponte, sbirciando se le Ferrari monoposto stanno provando nella Pista di Fiorano, per giungere al ristorante Cavallino, di fronte all’ufficio del Drake, dove l’Ingegnere pranzava e trascorreva le domeniche pomeriggio. Si arriva davanti alla parrocchia di Maranello, dove storicamente si festeggiano i Gran Premi, non lontano dal farmacista Caselli, che forniva l’aceto balsamico al Drake, per giungere infine al Museo Ferrari.

di Luca Bonacini

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