Scoprire il borgo di Denzano (e la sua cucina)

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Riscopriamo le colline modenesi, giacimento di storia e bellezze incontaminate, forse non abbastanza valorizzate. Riscopriamole, andando ad esempio alla scoperta dello storico insediamento di Denzano, una minuscola località posta sull’antico tracciato della Via Romea Nonantolana, oggi meta di bikers ed escursionisti. Posto alle spalle dei colli frastagliati di Marano sul Panaro, cui dista 6-7 chilometri, su un promontorio ricoperto di ginestre, punto terminale di una strada piccola e sinuosa, ecco un delizioso borgo antico di epoca bizantina che nell’XI secolo appartenne ai Signori di Campiglio, e dal ‘400 fino alla fine del ‘700 fu dominio dei Rangoni. Pace e tranquillità garantite, che meritano il viaggio, per la bellezza e la storia che rappresentano, e ultimamente per l’ottima cucina di tradizione. Se non c’è più l’antico castello, di cui resta soltanto una torre quadrata del sec. XI, a custodia dell’antico insediamento si erge la bella pieve con abside del XII secolo, e in una delle abitazioni che circondano la chiesa, un delizioso ristorantino che sta guadagnando terreno tra i buongustai più esigenti. Rossana Ricci è l’anima del locale, che prima di diventare la casa della sua famiglia, era stato convento e poi scuola del paese, a lei si deve la fondazione di un’associazione culturale nata per tutelare l’antico borgo, con eventi, azioni di restauro della chiesa, delle mura, e manutenzioni varie. L’edificio in sasso, restaurato con cura, ospita una suggestiva sala per non più di venticinque persone, a cui viene proposto un menu fisso (25€), che è quanto di più tradizionale possa esserci e attinge alle ricette collaudate e gustose di mamma Miriam. Si inizia con un poderoso tagliere di salumi stagionati nella cantina della locanda, e i formaggi, con confetture di cipolle e melanzane home made, accompagnati da gnocco fritto ben caldo, le frittelle di baccalà, le polpette di ceci e salsiccia; i tortellini in brodo, le crespelle ai funghi; d’estate poi ci sono il filetto e le costine all’aceto balsamico, e lo straordinario coniglio cotto al forno con Parmigiano; mentre d’inverno si cucina lo spezzatino di manzo e il brasato, il tutto accompagnato da fumanti crescentine e da vino della casa. La conclusione è affidata a torte casarecce e in particolare alla sontuosa torta al Nocino (di produzione propria), che dopo è impossibile non portare a casa.

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Pubblicato su QN Resto del Carlino – Dicembre 2016

 di Luca Bonacini

 

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