ALMA: a COLAZIONE con MARIA LUIGIA

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Cuochi da re ad Alma,
nella Reggia di Maria Luigia
di Luca Bonacini
immagini di Roberto Carnevali
La nebbia si dirada, ed ecco la Reggia di Colorno in tutta la sua bellezza, un luogo di grande fascino questa antica residenza abitata da Maria Luigia duchessa di Parma e sposa di Napoleone in esilio volontario. Un edificio imponente con oltre quattrocento stanze, ferito, da quel gennaio 2012 in cui la terra tremò lesionando la grande facciata che aveva resistito per secoli, oggi la fasciatura e le impalcature impediscono il principesco accesso principale, ma un po’ tranquillizzano, perché è segno che si sta facendo qualcosa. Superato il grande giardino all’inglese, eccoci dentro.
Le vcchie mura prendono vita, i capitelli, le capriate, i bassorilievi osservano, mentre i grandi cortili interni si animano di giovani chef  dalla divisa candida, da direttori di sala e da sommelier in nero, che sfrecciano per raggiungere l’aula di una lezione, l’auditorium per un seminario, i laboratori per un work shop, o le sale dove c’è una qualche degustazione o una delegazione di ospiti da accogliere con il sorriso ma anche con l’ottima cucina che qui quotidianamente si esercita. Siamo ad Alma, dove vengono allievi da mezza Europa per fare un esclusivo percorso gastronomico di conoscenza, ben sapendo che servirà per aprire la mente e costituirà un blasone professionale che potrà aprire le porte dei grandi ristoranti del mondo. Il fondatore Gualtiero Marchesi ha le sue attività di successo ma è come un padre che lascia fare e osserva attentamente, ogni tanto venendo a vedere i suoi figli all’opera dando qua e la pennellate di saggezza e di volta in volta indicando la direzione da seguire. Non è facile l’accesso a questa scuola internazionale occorre aver conseguito brillantemente il diploma alberghiero, e dopo circa quattro mesi in lista d’attesa, partecipare a un training nel quale i docenti, tutti con fior di pedigree valuteranno l’ammissione alla scuola che darà finalmente il via a uno dei corsi di specializzazione. Sarà un percorso di conoscenza senza precedenti, con maestri indiscussi della ristorazione a guidare gli allievi in un percorso formativo che li forgerà e saprà renderli forti per affrontare il mondo del lavoro ad altissimi livelli. Laboratori, cucine all’avanguardia, auditorium, cantine didattiche, sale ristorante, una biblioteca con 10.000 volumi e la presenza autorevole di Marino Marini storico dell’alimentazione, un’antica libreria, e tanta storia in quel secolare edificio, luoghi dove allievi e professori condividono la comune volontà di conoscenza. Dopo la visita agli enormi spazi della scuola il saluto ufficiale dell’Executive Manager Andrea Sinigaglia e una degustazione orizzontale dei grandi vini del Collio: la Cantina produttori di Cormons con Giuseppe Soini che ne coordina commerciale e  marketing, saranno messi a confronto cinque tra i migliori vini del Friuli, un momento intenso e di grande piacevolezza guidato con capacità ed eloquenza da Matteo Pessina e da Ciro Fontanesi, grazie ai quali  scopriamo come non mai i profumi e gli aromi del grande territorio friulano, dove i meravigliosi vini del Collio abbracciano un ampio spettro che va da Brazzano a Gorizia, terroir vicini ma molto diversi che conferiscono di volta in volta a un vino piuttosto che a un altro mille impercettibili differenze e peculiarità. I banchi di degustazione si trasformano per il pranzo in un batti baleno, et voilà ecco gli chef della brigata insieme a i camerieri di sala cominciare un balletto dei sapori, dove volutamente chi come i cuochi è abituato a stare in cucina, deve invece servire ai tavoli, per capire le difficoltà che anche la sala incontra. Un tavolo piacevole con il direttore Andrea Sinigaglia, l’event manager Federico Menetto, il giornalista Bruno Petronilli, il direttore commerciale della Cantina Produttori Cormons Giuseppe Soini, il fotografo Roberto Carnevali, dove una successione di piatti e di vini di grande appeal, in un riuscito abbinamento di sapori e profumi ci da la misura di dove siamo e di cosa si sta facendo qui. Alma a Colorno: un luogo dove ritornare.



La cantina di Cormons nel Collio



MENU’
Astice, zucca e vaniglia
Ravioli di patate con caprino, cime di rapa e calamaretti
in abbinamento Pinot grigio Grand Cuveè
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Insalata di radici con salsa olandese e tartufo nero
Orata alla cipolla rossa, salsa all’alloro
in abbinamento Friulano Collio 2011
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Faraona ripiena al girarrosto, gratin di cardi
in abbinamento Rosso Collio 2010
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Soufflè al panettone vaniglia e cioccolato
in abbinamento Verduzzo Fior di Mandorlo
Chef: Tiziano Rossetti
Maitre: Marco Tamassia

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