A CENA IN FAMIGLIA E’ MEGLIO. Lo afferma una ricerca sugli adolescenti.

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“A CENA in FAMIGLIA 
è MEGLIO”
Una
ricerca conferma la positività delle cene in famiglia,
prevengono disagi,
problemi emotivi e comportamentali dei ragazzi.
di Luca Bonacini


Non
ce ne vorranno i ristoratori, che tra l’altro stanno vivendo un
periodo di crisi, e che assolvono a una funzione sociale insostituibile senza i
quali personalmente non potrei vivere. Ma sembra proprio che il pasto vissuto in famiglia abbia degli
effetti positivi imprescindibili sulla emotività
e addirittura sulla salute
mentale dei figli, secondo una ricerca eseguita su un campione di circa 26000 adolescenti tra gli 11 e i 15 anni.
Mangiare regolarmente a casa indipendentemente dal fatto che vi sia o meno un
buon rapporto con i genitori, si scopre un toccasana per i ragazzi dal punto di
vista emotivo, perché guadagnano maggiore stabilità e fiducia. Vengono inoltre
trasmesse agli adolescenti importanti abitudini alimentari che saranno le basi
di una corretta condotta nutrizionale prevenendo le malattie cardio vascolari,
l’iper tensione e  l’obesità. Non solo
quindi trionfa la cucina della mamma, e della
suocera
, avendo la certezza di una certa qualità delle preparazioni dal
punto di vista della scelta degli ingredienti e del rispetto della tradizione
gastronomica, ci si accorge anche che le cene in famiglia farebbero bene, indipendentemente
dal sesso, eta’ e livello socio-economico, come rilevato da questa indagine
infatti, i giovani posti sotto osservazione hanno evidenziato meno problemi
emotivi e comportamentali, oltre a manifestare una maggiore soddisfazione per
la propria vita ed avere comportamenti positivi verso gli altri. E’ quanto emerge da uno studio della Mcgill
University di Montreal, pubblicato sulla rivista Journal of Adolescent Health
.
Secondo la ricerca, eseguita su un campione di circa 26.000 adolescenti tra ”I pasti in famiglia possono effettivamente
rappresentare un momento importante per comunicare con i figli in una fase
particolare di crescita dei ragazzi – commenta Paola Vinciguerra, presidente
dell’Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico – e rappresentano un
momento fondamentale per trasmettere stabilità e serenità ai ragazzi. Inoltre,
in un momento storico come quello attuale, la famiglia assume un ruolo ancora
piu’ importante nel controllo dei comportamenti ossessivi sempre più diffusi
tra i ragazzi”. L’invito dell’esperta ai genitori e’ quindi quello di frequentare maggiormente i figli, per
”poterne individuare i comportamenti disfunzionali
e, quindi, intervenire”.

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