“Viaggetti in Emilia”: una Guida alla scoperta della Provincia.

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E’ una guida al viaggiare lento che ci mancava, quella di Paolo Merlini e Maurizio Silvestri, scrittori e viaggiatori narranti di San Benedetto del Tronto, che ci guidano alla scoperta di golose e poco note mete gastronomiche, da raggiungere con i mezzi pubblici. Una modalità decisamente green, per scoprire l’Emilia più autentica, tenendosi a debita distanza dalla via Emilia e dalle città, attraverso trattorie, bar, cantine, andando a zonzo tra l’Appennino e il Po’, con trenini e corriere, come avveniva quando l’auto non c’era. Risalire valli, lambire colline e costeggiare argini e corsi d’acqua, per incontrare tavole e persone, in una modalità non così consueta nel panorama delle guide nazionali, attraverso storie di provincia, con tutto il loro bagaglio di usi e costumi, portandoci all’interno di piccoli e sconosciuti borghi, rimasti intatti dall’erosione del tempo e degli smartphone. Un’istantanea dell’Emilia e del modenese naturalmente. A Fontanaluccia c’è Franco, oste musicista del ristorante Alla Peschiera, un’osteria di montagna, dove si cena con vista sul fiume Dolo (tortelli alle ortiche, tortellini in brodo, trota alla piastra con maionese home made).

Giovanni Cuocci

A Solara di Bomporto c’è la Lanterna di Diogene, una trattoria vicina all’argine di Panaro, dove Giovanni Cuocci, guida uno staff di ragazzi down, autistici, con paralisi cerebrale infantile, psicosi e dimostra che un mondo migliore è possibile. Qui si va al lavoro contenti, in armonia con l’ambiente, i salumi sono frutto dell’allevamento brado di maiali neri allevati nel bosco adiacente, c’è l’orto delle aromatiche, l’aceto balsamico tradizionale di produzione propria e una bella cucina di pianura. A Modena in Largo Hannover c’è lo Stallo del pomodoro, con Giacomo e Marcello, un giacimento enologico, che lascia spazio a piccoli viticoltori biologici e biodinamici e a una cucina tipica, anche vegetariana (tagliatelle al ragù di galletto, coniglio arrosto, polpettone di legumi). A Castelvetro c’è Vittorio Graziano, tra i protagonisti della rinascita del Lambrusco, 70 anni, 40 vendemmie e nessun compromesso, ma tanta dedizione ai vitigni modenesi dimenticati. A Stuffione di Ravarino c’è il Bar Calvi, con Massimo, Ettorina, Francesca, Venera, uno di quei posti di paese, dove trovi tutto, un po’ ortofrutta, un po’ vineria, drogheria, locanda, con un buonissimo gnocco fritto, proprio dove insieme agli autori, oggi pomeriggio alle 18, verrà presentato il volume “Viaggetti in Emilia, fuori rotta dall’Appennino al Pò” – Edizioni Exòrma.

A cura di Luca Bonacini

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