La memoria di Giorgio Fini al sicuro alla Baia del re.

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Imprenditore lungimirante attento al suo territorio e all’evolversi dell’universo gastronomico, Giorgio Fini, scomparso il 16 dicembre del 1995,  fu tra i primissimi a credere che le eccellenze modenesi potessero arrivare all’estero. Ma è stato soprattutto il padre buono della cucina modenese, capace di dedicarsi agli ospiti del suo locale di Rua Frati, di guidare una fiorente industria e allo stesso tempo di spronare i ristoratori a tenere la barra a dritta su una proposta gastronomica credibile e identitaria. Decine di aneddoti ci confermano l’afflato e l’umanità di Giorgio Fini, che fu tra i fondatori di Modena a Tavola, tra i più antichi consorzi di ristoratori d’Italia, degno figlio di Telesforo e Giuditta Fini, che iniziarono nel 1912 in Rua Frati con una salumeria e pochi tavoli. Per incontrarlo e assaggiare le sue prelibatezze, si videro proprio tutti, Louis Armstrong, la Principessa Soraya, il re Leopoldo del Belgio, Roberto Rossellini, Annie Girardot, Ingrid Bergman, William Holden, Fausto Coppi, Manuel Fangio, Fred Buscaglione e naturalmente Luciano Pavarotti ed Enzo Ferrari. Verrà a mancare nel 1995 all’età di settant’anni. Troppo presto. E oggi le sue ricette del cuore rivivono al ristorante Baia del Re, grazie al lavoro iniziato nel 2006 dai nipoti Maria Elena e Andrea Balli, figli di Annamaria Fini, valorizzando quell’inesauribile patrimonio di tradizione che fece da cassa di risonanza all’intero sistema Modena. Un’esperienza decisamente local, in un ambiente elegante, che vale il viaggio, con il gnocco fritto, le crescentine montanare, i salumi modenesi, il Parmigiano di montagna, il pasticcio di tortellini in crosta, le tagliatelle al ragù, il monumentale carrello dei bolliti, il fritto misto all’italiana, la zuppa inglese. In prossimità del casello Modena-sud, dove passa oggi giorno mezza Italia, la cucina di Fini ritorna ad entusiasmare, raccontando questo straordinario territorio e rivive maiuscola, con tutto il suo bagaglio di autenticità e memoria. L’epopea di una delle famiglie modenesi più note dal Dopoguerra ad oggi, che hanno lasciato il segno, con atti di generosità e capacità di intraprendere, portando la città della Ghirlandina ad ogni latitudine, si può ripercorrere nel pregevole documentario scritto, prodotto e girato, dal giornalista Marco Amendola, “Giorgio Fini, le buone cose di Modena” (al link sotto).

https://www.modenatoday.it/video/documentario-giorgio-fini-cose-buone-modena-amendola-2020.html

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Di Luca Bonacini

2 Responses to La memoria di Giorgio Fini al sicuro alla Baia del re.

  1. Luca Bonacini ha detto:

    Grazie caro Sergio, vai sul sicuro da loro…un abbraccio luca

  2. Sergio Esposito ha detto:

    Luca sai quanto amo la gastronomia italiana.
    Piatti che mi intrigato tanto.mi auguro di essere presto da loro.Daro’ un vito ciao

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